Les chats di Charles Baudelaire
Les amoureux fervents et les savants austères
aiment également, dans leur mûre saison,
les chats puissants et doux, orgueil da la maison,
qui comme eux sont frileux et comme eux sédentaires.
Amis de la science et de la volupté,
ils cherchent le silence et l'horreur des ténèbres;
l'Érèbe les eût pris pour ses coursiers funèbre,
s'ils pouvaient au servage incliner leur fierté.
Ils prennent en songeant les nobles attitudes
des grands sphinx allongés au fond des solitudes,
qui semblent s'endormir dans un rêve sans fin;
leurs reins fécond sont pleins d'étincelles magiques,
et de parcelles d'or, ainsi qu'un sable fin,
étoilent vaguement leurs prunelles mystiques.
I gatti
Gli amatori ferventi e i saggi luminari
amano, a grado a grado che l'età loro avanza,
i gatti forti e morbidi, orgoglio della stanza,
com'essi freddolosi, e pigri, e sedentari.
Amanti di lussurie, di calma e di saggezza,
ricercano il silenzio, l'ombra e i suoi misteri;
l'Ade ne avrebbe fatto dei funebri corrieri,
se potessero flettere l'indomita fierezza.
Meditabondi, assumono le pose statuarie
delle sfingi accosciate in fondo a solitarie
lande, come in un sogno che fine mai non abbia;
sprizzano dalle reni magnetiche scintille:
e grani d'oro, simili a finissima sabbia,
vagamente gli stellano le mistiche pupille.
Le chat/Il gatto
I
Nel mio cranio passeggia e si dimena
(signore d'un palazzo senza porte)
un gatto fiero, flessuoso, forte;
quando miagola s'ode lieve appena,
tanto il suo timbro è tenero e discreto;
ma, sia che s'alzi o che s'avvalli l'onda
musicale, la nota è sempre fonda,
ricca di un incantevole segreto.
Questa voce m'avvolge con sue spire
tremule, filtra in ogni mia latebra;
come una strofa armoniosa ed ebra
m'esalta, come un magico elisire.
Ogni più cruda pena ella consola,
chiude in sé tutte l'estasi, e se deve
dirmi una frase, che sia lunga o breve,
dolce si esprime senza dir parola.
Archetto non esiste che più morda
sul mio cuore, sensibile leuto,
e faccia regalmente con acuto
trillo vibrarne la più tesa corda,
della tua voce, o musico animale,
gatto misterioso, serafino,
in cui tutto, incantesimo divino,
è così lieve, dolce, angelicale.
II
Tale un profumo emana dal suo manto
soffice a strisce alterne, fulva-nera,
che m'ha stregato, avendolo una sera
carezzato una volta, una soltanto.
Egli è il folletto tutelare mio,
l'ispiratore; nel suo chiuso impero
è despota, sì ch'io lo credo invero
un essere fatato, un mago, un dio.
Quando il mio sguardo verso questo caro
gatto, più caro d'una dolce amante,
si rivolge attirato, nell'istante
che a scrutare in me stesso mi preparo,
nell'ombra, stupefatto, ecco discerne
l'iridi sue di fosforo verdastro,
viventi opali dai riflessi d'astro,
vigili e fisse come due lanterne.
Le chat
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore;
Trattieni la granfia e lascia
ch’io mi perda nei tuoi - in amore -
occhi di metallo e d’agata.
E mentre la testa ti accarezzo,
il dorso elastico e snello,
e ti palpo - estasi di dolcezza -
il corpo elettrico e bello,
vedo la mia donna; anche il suo sguardo
- gelo profondo - come il tuo
navera e fende, come un dardo;
e dai piedi al capo, attorno al suo
corpo bruno fluttua un profumo
sottile, un periglioso effluvio.
la stessa in altra traduzione (segnalata da M. Teresa)
Vieni,bel gatto,vieni sul mio cuore
amoroso,trattieni i tuoi artigli,
ch'io mi sprofondi dentro i tuoi begli occhi
d'agata e metallo.
Quando a bell'agio le mie dita a lungo
ti carezzan la testa e il dorso elastico,
e gode la mia mano ebbra al toccare
il tuo corpo elettrico,
vedo in ispirito la mia donna:
profondo e freddo come il tuo,il suo sguardo,
bestia amabile,penetra tagliente
come fosse una freccia,
e dai piedi alla testa una sottile
aria,rischioso effluvio,tutt'intorno
gira al suo corpo bruno.