Amici mici di Federico Roncoroni

Nei grappoli già scuri
L'uva si addolcisce contro i muri,
promessa di futura ebbrezza,
e la melagrana né verde né bruna
dischiude alla luna
un suo mesto sorriso d'addio.

Un'altra estate è passata
Mio tenero amico
E io sono già a me stesso antico.
Domani partirò per un lungo viaggio:
tu sii forte e saggio.
Al momento opportuno verrai anche tu
E allora non ci lasceremo più.

Nell'attesa, per cortesia,
saluta in vece mia
con le tue moine più belle
le tenere sentinelle della primavera,
i crocus del giardino
che si svegliano di buon mattino
e si addormentano presto la sera:
quello biancovestito, quello giallino,
quello lilla che cresce sempre storto
quasi al confine con l'orto
e quello d'incerto colore
che cerca sempre il sole.

Io sarò lì in mezzo a loro
E tu mi sentirai nel sapore di terra bagnata
Tra l'erba ancora un po' gelata
Quando certo mi verrai a cercare
Nel nostro prato,
mio micio amato.


ella seguente non conosco il titolo (se ce l'ha) forse sarà "La pioggia nel miceto"? che Roncoroni mi perdoni... [ndp]
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse
Piove sulle piante riarse
del giardino del micio vicino
piove sull'erba del prato
che domani sarà ancora bagnato,
piove sui cespugli di rose
dove nascondi le tue cose,
piove sulla ciotola del latte
che ogni gocciola ribatte,
piove sui tuoi pensieri leggeri...


segnalata da Barbara