Da "Gatti" di Dario Bellezza
         Ti basta un filo di cotone, un pezzo                 
         di carta raggomitolando il tutto
         niente parole per fortuna, solo
         qualche bacetto dato di nascosto
         al tuo faccino davanti allo specchio
         di tutte le meraviglie. In paradiso
         ci andrai dritta, con vele bianche
         e la fanfara, io a stento ti terṛ
         dietro sapendo di fermarmi
         molto prima.


Alzarmi, darti luce mentre me la dai. Uccidere l'angoscia calzando guanti di gomma per pulire i resti dei tuoi magri pranzi che talvolta diventano festini, se torno felice da Campo con un etto di fresche acciughine, pesce azzurro lo chiamano in Cronaca improvvisati articolisti dibattendo il costo della vita. Ma tu non sai niente di tutto cị: divori fra mille fusa i saporiti pescetti da me liscati di tutto punto e per gratitudine mi lecchi le mani ancora impregnate della tua golosità

Cortesemente segnalate da Alessandra