A una Gatta di Stefano Benni
                       O regina del giardino
                       tigre del ragù
                       lampo che sbrana
                       la più veloce carne in scatola
                       altera anche quando
                       mordicchia una piattola
                       o guru crepitante
                       di fusa nel nirvana
                       con la coda allontani
                       i complimenti plebei
                       Nella tua pelliccia, per cui
                       nessun amante pagò
                       nella tua bellezza, per cui
                       gatti a decine
                       di orrende serenate
                       atterriscono la luna
                       o sonnacchiosa sovrana
                       o Nuvola, gatta
                       che non invecchia mai


e per "par condicio"...
A un topo


Benvenuto, topo
nella mia casa
paziente, notturno
pacifico ladro
Ti sento frugare
la mia legna, il mio cibo
sono per te un re
potente e magnanimo
con miniere di briciole
Ti lasceṛ sul comodino
un ditale di vino